Whitaker: protagonista delle mappe lunari

Fino a prima dell’era spaziale, lo studio della topografia lunare era affidata agli astronomi dilettanti, poi con l’invio di sonde spaziali verso il nostro satellite prese piede lo sviluppo della selenografica, con il fine di stabilire quali fossero i siti più interessanti da esplorare.

Uno dei protagonisti di questo passaggio fu Ewen Adair Whitaker (nato a Londra nel 1922), la cui carriera come cartografo iniziò nel 1950.

Nel 1955, Gerard Kuiper (astronomo naturalizzato statunitense) chiedeva collaborazione per realizzare un atlante lunare nuovo e più accurato; la Luna infatti attirava il suo interesse da tempo e rispose all’appello anche Whitaker, il cui compito fu quello di stampare in camera oscura fotografie della Luna, per un mese.

Nel 1957, il 4 ottobre, ci fu la notizia del lancio da parte della Russia dello Sputnik, primo manufatto messo in orbita intorno alla Terra, da parte dell’uomo.

Nel 1958 ci fu la nascita della NASA (National Aeronautica Space Administration), per recuperare lo svantaggio rispetto alla tecnologia sovietica nella corsa allo spazio.

Nel 1960 fu pubblicato il monumentale atlante fotografico lunare, a cui aveva collaborato anche Whitaker: pesava circa 10 kg e conteneva i principali aspetti della superficie lunare, completato poi l’anno successivo.

Ma Kuiper non era ancora soddisfatto, poiché i crateri in prossimità dei bordi apparivano sfocati, così per rimediare proiettarono le immagini della Luna su un globo bianco largo circa un metro, fotografato poi da diverse angolazioni. Riuscirono così a migliorare la definizione di quelle aree periferiche.

La NASA affidò a Whitaker il compito di selezionare i siti di atterraggio delle sonde Ranger 6 e 7, ma soprattutto quelli dove avrebbero passeggiato i primi astronauti alla fine degli anni ’60.

Fu scelta un’area priva di rocce, situata all’interno del Mare della Tranquillità, fotografata dalla sonda Ranger 6 a distanza ravvicinata.

Whitaker trascorse settimane a stampare fotografie… innumerevoli immagini si aggiunsero con le successive missioni Ranger 8 e 9, formando altri 5 atlanti.

Whitaker si ritirò poi nel 1978, rimanendo sempre a disposizione di coloro i quali erano interessati alla Luna, utilizzando la straordinaria collezione personale di mappe antiche, per condurre indagini storiche.

In particolare si interessò alle prime osservazioni condotte da Galileo Galilei nel 1609-1610, confrontando i disegni del Sidereus Nuncius con le moderne fotografie.

Contribuì alla nomenclatura lunare, proponendo nomi di numerose formazioni sulla superficie. Il suo libro “Mapping and naming the Moon” è la dimostrazione del suo immane lavoro. Ci ha lasciato nel 2016.